Regole (e segreti) del “Royal Box” di Wimbledon


L'attrice Cate Blanchett nella Royal Box il 1° luglio 2025. (AP Photo/Kin Cheung)
oltre il tennis
È la zona delle tribune del Center court riservata a famiglie reali britanniche e d’oltremare, capi di governo, persone del mondo del tenni e vip di ogni genere. Storia e racconti di un luogo esclusivo
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Wimbledon. In sala stampa, tra le letter box dove lo staff infila ogni mattina i documenti col programma delle partite, i risultati e altre informazioni tecniche del tabellone maschile e femminile di Wimbledon, ce n’è una speciale, in basso a sinistra: è la cassetta di legno che contiene la lista degli invitati del giorno del Palco Reale, o meglio del “Royal Box”, ovvero la zona delle tribune del Center court riservata, come riporta il sito ufficiale, a “famiglie reali britanniche e d’oltremare, capi di governo, persone del mondo del tennis, partner commerciali, forze armate britanniche, importanti organizzazioni dei media, sostenitori del tennis”.
Quest’anno, al primo turno dei Championships, accanto a politici e ceo di grandi aziende, c’era David Beckham (assieme alla madre Sandra, come da tradizione), l’ex star del Manchester United e della Nazionale inglese, la cui reazione ai colpi formidabili di Fabio Fognini contro Carlos Alcaraz è diventata virale. Due giorni fa, è spuntato un certo Roger Federer, con la moglie Mirka, mentre ieri, sul Centre court, c’era Jodie Foster, estasiata dai colpi della tedesca Laura Siegemund, che ha fatto traballare la numero uno al mondo, Aryna Sabalenka, e accanto a lei, a qualche seggiolino di distanza, Sienna Miller. Prima di internet, si scopriva chi erano gli ospiti del Palco Reale tramite un binocolo (per i fortunati che avevano un biglietto sul Campo centrale) o tramite il passaparola (per i meno fortunati, che avevano l’informazione dai più fortunati).
Oggi il sito di Wimbledon riporta ogni giorno i dettagli sull’identità dei guest, e le pagine di costume e mondanità dei principali giornali britannici, durante l’intera durata dei Championships, hanno una rubrica quotidiana intitolata “Who is in the royal box at Wimbledon 2025 today?”, che appaga i più curiosi, gli appassionati di Royal Box. Ma come si accede al Palco Reale, allestito per la prima volta sul Centre court nel 1922? Solo su invito, che arriva dal presidente dell’All England Club Lawn Tennis and Croquet Club (Aeltc), il quale a sua volta si consulta con il comitato che organizza il torneo, con la Lawn Tennis Association, la federazione tennistica britannica, e con altri opinion leader che segnalano le personalità di spicco a cui potrebbe essere offerto un posto. Il dress code? Gli uomini devono indossare abiti sartoriali, giacca e cravatta, magari con un clin d’oeil ai colori per antonomasia dell’Aeltc (il verde dei campi in erba e il viola della regalità), le donne evitare gioielli eccentrici e cappelli voluminosi o con piume e orpelli, poiché potrebbero ostruire la visuale agli altri ospiti del palchetto.
Tutti devono rispettare il dress code, nessuna eccezione, nemmeno se ti chiami Lewis Hamilton e sei un eroe nazionale. Nel 2015, forse dimenticandosi di leggere il regolamento dell’Aeltc, o forse pensando che, in quanto Lewis Hamilton, sarebbe entrato con qualsiasi outfit, si presentò in camicina a fiori, cappello di paglia e orecchino: facendosi respingere dagli organizzatori. Ogni posto a sedere, 74 sedie di vimini Lloyd Loom di colore verde scuro dotate di un’imbottitura per garantire il massimo confort, è dotato di una smart Tv che permette di sbirciare anche ciò che succede sugli altri campi. Dalla Royal Box, va da sé, la vista sul Centre Court è la migliore che ci sia: puoi sentire il respiro dei giocatori impegnati sul campo. L’irruzione dei social ha reso meno segreti molti segreti del Royal Box, come i kit regalo consegnati a ogni ospite, o come i riti del pranzo, del tè delle cinque e le sue pâtisseries con il simbolo di Wimbledon (Judy Murray, la madre di Andy, l’ultimo britannico a vincere Wimbledon, pubblicò su X una foto nel 2019 dell’aspetto dei dolci serviti ai guest.
“Non è consentito mangiare o bere quando si è seduti nel palchetto, ma in seguito sarete invitati alla Clubhouse per il pranzo, il tè e le bevande, quindi non sarete affamati”, ha detto al Daily Express Grant Harrold, ex maggiordomo di Re Carlo III d’Inghilterra ed esperto di Royal Box. E la sera, alla Clubhouse, spazio alle flûte di champagne. Il primo reale a presenziare a una partita di tennis a Wimbledon è stato il futuro re Giorgio V, insieme alla principessa Mary di Teck, nel lontano 1907, quando ancora era il principe del Galles. Lo stesso anno, fu insignito del titolo di patron del torneo dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club. E da allora vige la regola secondo cui un membro della famiglia reale viene coinvolto nell’organizzazione con quel titolo . La regina Elisabetta II non ha mai amato particolarmente il tennis e non è mai stata troppo presente nel Royal Box (quattro apparizioni a Wimbledon in ben 70 anni di regno), e nel 2016 cedette l’onorificenza a Kate Middleton. Dal 2017, la principessa del Galles e moglie dell’erede al trono William, è patron of Wimbledon’s All England Lawn Tennis and Croquet Club.
La principessa Diana, a differenza della regina Elisabetta II, era invece un’habitué del Royal Box. Le immagini dell’epoca la mostrano vestita in completi a spalle larghe e texture colorate insieme al principe William ancora bambino. Ma nel Palco Reale non si presentò mai in compagnia di Carlo, che invece, nel 2012, si affacciò sul Centrale insieme a Camilla. All’epoca di Giorgio, iniziò l’usanza per gli sportivi di fare l’inchino al Royal Box in segno di omaggio alla famiglia reale britannica. Una tradizione eliminata nel 2003 dal presidente del club, il duca di Kent, che la considerava anacronistica. Ma ci fu un’eccezione: Andy Murray, che nel 2010 si inchinò davanti alla sua sovrana, Elisabetta II, perché la considerava un’opportunità “once in life”, unica nella vita.
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